Capitolo 4.2
Capitolo
4.2
Nei mesi dopo l'uscita di Kivenkantaja, i finnici hanno suonato molto in giro, anche al Tuska festival a Helsinki
l'11 luglio, e hanno registrato un nuovo videoclip, stavolta di una versione ridotta (cinque minuti anziché dieci, circa) di “Jumalten
Kaupunki”. In un'intervista del dicembre 2002, Henri non sembrava
molto disposto a fare un video: “Un video sarebbe
carino, ma i nostri pezzi non sono i più corti che ci sono in giro,
sarebbe un po' frustrante tagliare i pezzi per la durata di 4-5
minuti, dato che tendono a perdere il loro significato musicale in
quel caso, secondo me. Se mai dovessimo farne uno però, deve essere
realizzato molto professionalmente e presentarsi bene. Questo tipo di
band ha tutti gli elementi per un fallimento in agguato, dato che c'è
un confine sottile tra “pomposo e drammatico” e “patetico e
ridicolo”. Potendo scegliere, non dovrebbe essere una “storia” ma più
che altro uno scenario, o il “riassunto” del racconto della
canzone. E ovviamente ci dovrebbero essere foreste, castelli, cavalli, spade,
battaglie, fuoco, e cose così senza neanche una chitarra e tutto il
resto. Adesso immagina quanto sarebbe facile trasformare l'idea di un
video super epico nella più alta montagna di merda patetica à la
Grave Digger o Rhapsody.” Ma alla fine l'hanno fatto, e alla
maniera di Henri: con guerrieri e spade. Mitja ha studiato immagine e
suono e ha lavorato in uno studio televisivo; quello studio è lo
stesso dove hanno registrato il video, e il direttore è stato lo
stesso Mitja. “Abbiamo avuto questo grosso studio TV gratis per un
weekend perchè Mitja ci ha studiato e lavorato in precedenza. Quindi
ha chiamato qualcuno dei suoi compagni per assistenza alla produzione
(o meglio “produzione”). Abbiamo disposto da soli il set e girato
un po' di cagate con due telecamere da soldi. In più abbiamo avuto a
disposizione questi due tizi che vanno matti per i vichinghi e le
cose medievali a recitare qualche scontro di spade”, dice Marko.
Questi tizi che menziona sono coinvolti in un'associazione dedicata
alla rievocazione dell'età del ferro e del medioevo, alcuni sono
vecchi amici di Henri. Il videoclip è uscito decente, ma più tardi
hanno detto che non avrebbero mai più fatto un altro video.
“Altrimenti ci concentriamo solo sull'essere ridicoli. Per quello
non abbiamo bisogno di alcun video”, ha detto Ville per scherzo,
nella stessa intervista in cui Mitja ha detto “Ora, questo è il
giudizio finale!”, ma Henri non era d'accordo.
Il
6 settembre 2003 hanno annunciato che avrebbero firmato un nuovo
contratto con la Spikefarm per altri due album. La prima cosa che
hanno fatto è stato preparare subito la re-release di Suden uni,
dato che la Spikefarm aveva finalmente ottenuto i diritti dalla
Plasmatica. Quell'autunno l'hanno mandato a Mika Jussila per farlo
rimasterizzare (o piuttosto l'hanno masterizzato per la prima volta), concepito con un booklet completamente nuovo con una
copertina diversa di Niklas Sundin (chitarrista dei Dark Tranquillity
e grafico professionista) e traduzioni dei testi; hanno fatto qualche
foto promozionale nuova, hanno messo insieme i loro due video e
quattro pezzi registrati al Tuska 2003 in un DVD, e l'8 dicembre è
uscito nei negozi. Ho trovato una recensione il cui autore si
lamentava del fatto che l'album è stato fatto uscire una seconda
volta dopo solo due anni; ovviamente questa persona non sapeva della
storia di tutti i problemi con la Plasmatica. La verità è che il
miglioramento nel suono dell'album è evidente. Riguardo al live a Tuska, i
quattro pezzi inclusi sono tutti quelli che hanno suonato tranne uno, “Rauniolla” (comunque, quel pezzo in particolare è stato trasmesso dal canale TV
finlandese YLE in un report del festival che è anche comparso su
internet). In più, hanno aggiunto una bonus track
sul CD: “Tulkaapa
äijät!”, registrata durante le sessions di Kivenkantaja con i
fratelli Lejon e i tizi dei Thyrane. È un pezzo in stile Korpiklaani, tratto dal repertorio del duo svedese Nordman (dal titolo “Kom
un gubbar”); Ville ha tradotto il testo di questa versione in
finlandese, ed è suonata in modo molto “alcolico” - che è un
fatto piuttosto, ehm, imprevisto, dato che il testo parla di un
funerale e a quanto pare sembra essere narrato dal morto. Ma pare che
i funerali in Scandinavia in passato fossero grandi feste. Inutile
dire che le versioni della Plasmatica da allora sono diventate
rarità.
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