Capitolo 6.2

Nella primavera del 2005, Henri e Marko hanno registrato una demo per un progetto parallelo che hanno creato, con la collaborazione di due tizi chiamati Ukkosenjumalan Pojat (Figli del dio del tuono), in chiaro riferimento all'opening track di Suden Uni, “Ukkosenjumalan Poika”. Questa registrazione è stata caricata su internet; il loro stile è un misto spontaneo di irish folk e punk, in stile Dropkick Murphys; Marko l'ha descritto con la parola "folkcore". Henri l'ha chiamato folkish-oi!/streetpunk. La demo intitolata Viikonloppu Valhallassa (weekend nel Valhalla) contiene sei tracce, tre delle quali sono state caricate su internet (o per lo meno, brevi estratti di queste). Nelle parole di Marko, “tutto ciò che posso dire è che abbiamo fatto questa demo solo per sapere come suona questa band e se può funzionare. Generalmente siamo stati più che soddisfatti, anche se il lavoro è stato realizzato in uno stato mentale da sbronza e vena alcoolica. Una label svedese UG [underground] ci ha contattati quindi forse includeremo qualcosa di quella session in qualche mini cd.” Ma ciò non è mai avvenuto. Si è sentito dire qualcosa su di loro un anno dopo, giugno 2006, quando hanno detto di aver deciso di scrivere le canzoni in inglese, cambiando nome in Thunderdogs, presumibilmente invertendo le lettere di thunder gods. Trollhorn ha detto: “Abbiamo cambiato i testi in inglese e abbiamo pensato di cambiare anche il nome della band. Altre info quando sarà ufficiale. Ma il punto è: non siamo affatto morti. Ma al momento siamo pieni di doveri coi Moonsorrow (e altre cagate, tipo i Finntroll nel mio caso) quindi non abbiamo avuto davvero tempo per concentrarci sulla band di recente. Comunque ci attiveremo nel mese di ottobre al massimo, quindi non vi preoccupate!!!!!!!!” Poi ottobre arrivò e ottobre passò, e niente si è sentito dire su questo progetto. Nel periodo successivo è stato chiesto ai membri della sorte del progetto e, già in marzo 2009, la risposta di Marko è stata semplice: “Manca il tempo”.



La storia di Raah Raah Blääh non è finita con l'uscita di Verisäkeet. Nell'autunno 2004, poco dopo la fine delle registrazioni, un fan impaziente ha chiesto un estratto del nuovo materiale sul forum. Il primo novembre Henri ha detto: beh, ecco il tuo sample, e ha messo il link di un vero brano registrato dalla band, chiamato “Kuolema taidehomoille… ja muille!”. Il pezzo era breve e privo di qualsiasi qualità musicale. Henri ha rivelato: “Stavamo solo parlando lo scorso weekend […] sul fatto che forse dovremmo farlo. Vedi, dato che a me e a Ville ci sono voluti 5 minuti per “comporre” il pezzo e 10 minuti a tutti per impararlo, potevamo prenotare lo studio di Jukka fondamentalmente per...diciamo, due giorni e in effetti fare quell'album "Raah Raah Blääh". Lì.” Ed è questo che hanno fatto. A fine aprile 2005 hanno registrato l'album e caricato qualche foto nel loro sito; alla fine, il 19 settembre hanno caricato il tutto su internet in formato mp3 assieme ai testi in finlandese. Ovviamente non volevano “sfregiare” il monicker Moonsorrow con queste 20 traccie quasi grind punk caotiche (più di un fan si è spaventato), quindi il materiale è uscito sotto il nome di Lakupaavi, che vuol dire “papa di liquirizia”. Henri ha realizzato un orribile artwork, anch'esso caricato sul sito. Per qualche motivo, Markus non ha fatto parte della line-up “ufficiale”, in ogni caso ha scritto ed eseguito l'outro dell'album. Quindi la line-up consisteva negli altri quattro, più Janne, più il loro tecnico del suono Jukka Varko. Nei Lakupaavi, i sei membri avevano un soprannome:



Henri - The Sieg Heil Man;
Ville - Dead Editor;
Marko - Pate Perestroika (Testa preistorica);
Janne - Luxus Kristus (Cristo lussurioso);
Mitja - Vitun Mitu (fottuto Mitu);
Jukka - Pentti Orvokki (ragazzo viola o qualcosa del genere).



Più tardi, Ville ha spiegato: “L'abbiamo fatto per divertimento, era uno scherzo da sbronza, non pensavamo che ci sarebbero potute essere novità, incolpate la Blabbermouth o chiunque l'abbia pubblicato.” Marko un paio di volte ha accennato al fatto che avrebbero potuto fare altri due album in futuro e completare una trilogia, ma alla lunga (agosto 2010) non hanno fatto altro. Comunque, nelle parole di Ville: “I Lakupaavi non sono MAI morti”. E tutto questo è successo nel 2005. Su quindici concerti che hanno fatto nello stesso anno, sette erano in Finlandia e otto in altri stati europei.

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