Capitolo 9.2

L'intera durata dell'EP supera i 60 min, fatto non comune per un EP. A dire il vero, solo uno degli album (Verisäkeet) dura più di un'ora. Certuni hanno detto: non so perché lo chiamano EP, se dura più di un'ora. Altri si sono lamentati: che album fregatura, solo un pezzo nuovo! Si stavano rispondendo da soli in realtà: la band l'ha chiamato EP per via di quelle cover e vecchie canzoni, e di fatto hanno enfatizzato molto il fatto che non era per nessuna ragione il sesto album dei Moonsorrow, e anche il titolo che compare in copertina è Tulimyrsky EP, quindi non c'è spazio per le incomprensioni – come il caso dei Metallica con The Garage Days Re-Revisited: The $5.98 EP. Una cosa buona è stata farlo uscire con un prezzo da EP. “Non volevamo fare una cosa a metà, ma abbiamo deciso di dare ai fan qualcosa che vale i soldi di un EP di lunga durata”, ha dichiarato Ville. L'uscita era programmata per il 26 marzo, ma è stata posticipata di continuo fino al 30 aprile, quando finalmente è uscito. Credo che nessuno sapesse cosa aspettarsi, certi fan erano preoccupati del fatto che sarebbe potuto essere un "Hävitetty 3", ma di nuovo sono rimasti sorpresi. La nuova canzone aveva elementi da V&K e da Kivenkantaja, più melodica e veloce, come i due precedenti lavori, con suoni più grezzi; e anche un paio di parti così veloci e aggressive da ricordare Tämä ikuinen talvi. Oltre al mix di elementi da tutti i periodi, certo hanno mantenuto il loro solito sound epico, ma c'era qualcosa di nuovo. Quasi tutti i pezzi dei Moonsorrow raccontano storie, ma in questo caso era diverso; “Tulimyrsky” è un racconto con la sua introduzione, uno sviluppo e una fine. Per la seconda volta, il libretto è privo di traduzioni; anche se i testi sono stati tradotti da Ville e lui ha mandato le traduzioni a qualcuno per le correzioni, queste non sono arrivate per tempo e sarebbero poi comparse sul sito a settembre. La canzone narra una storia di spade ed è il sequel dei fatti narrati in Voimasta. Stavolta, i minacciati della prima storia si vendicano. Un cenno speciale è da fare sull'illustrazione dell'EP, realizzata dall'artista belga Kris Verwimp. La copertina è un semplice paesaggio di mare, con acqua e monti in sfondo, molto simile a Nordland dei Bathory; niente che a priori possa ricordare una tempesta di fuoco. Aprendo tutto il foglio, c'è un magnifico disegno che mostra qualche barca vichinga approdata su una spiaggia e un'orda di guerrieri che bruciano un villaggio.

Torniamo all'inizio di aprile. Il secondo giorno del mese, i Moonsorrow si sono imbarcati per un nuovo festival in tour, il primo Paganfest, che li ha visti girare per l'Europa con Ensiferum, Korpiklaani, Eluveitie e Týr. Dal 2 al 22, c'è stato un concerto ogni serata. Ma poi c'è stato un problema che ha dell'inverosimile: un membro dell'organizzazione antifascista BIFFF è venuto a sapere del prossimo concerto nel pub “SO36” a Berlino il 17, e ha scritto una dichiarazione che informava che il locale aveva programmato un festival di “musica di estrema destra” con gruppi che, secondo lui, mostravano simboli nazisti, testi xenofobi e così via. Il testo criticava gli Ensiferum per le loro foto dall'aspetto militare; i Týr per il loro uso della runa dallo stesso nome e per l'aver mostrato una spada insanguinata su una delle loro copertine; gli Eluveitie per essersi autodefiniti celti; ma la parte peggiore sta per i Moonsorrow, che hanno subito la maggior parte delle accuse: per cominciare, sul loro sito si definivano “i crociati dell'epic heathen metal”; la S nel loro logo è la runa Siegel, lo stessa che c'è nel logo delle SS; nella loro biografia ufficiale sostengono di avere “un buon tocco di romanticismo nazionale e un'attitudine aperamente pagana”; nei testi di molti pezzi dei primi album hanno parlato di guerrieri e hanno innalzato le spade contro il nemico. Riguardo i testi, il pezzo più bersagliato è stato il testo esplicitamente anticristiano di “Luopion veri”, e certe righe sulla decapitazione dell'invasore in nome degli déi suonavano fascitoidi, se viste fuori contesto. L'autore del testo ha paragonato questi testi con quelli di un vecchio inno nazionalsocialista. Anche la Guild of the Runescratchers che ha realizzato la pietra per Kivenkantaja è stata criticata.


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