Capitolo 4.1

C'era aria d'attesa tra i fan, ma i Moonsorrow hanno preferito non caricare alcun brano (o estratto) fino alla release dell'album. La pubblicazione è stata posticipata per ragioni di planning, ma il 10 marzo 2003 Kivenkantaja è uscito in Europa, portando così a termine il contratto di due album firmato con la Spikefarm. Sei giorni dopo l'uscita, e per il resto del tempo nella storia dei Moonsorrow, l'album è comparso nelle classifiche finlandesi. Ville ha descritto il momento di quando ne sono venuti a conoscenza come “uno di quei momenti da ma che cazzo”. L'album è il più melodico della band. Henri dice di aver ascoltato molta classica e colonne sonore dei film per qualche mese prima della composizione dei brani, e ha preso in prestito molti elementi da quel tipo di musica. I brani, che mantengono sempre il sound Moonsorrow, hanno strutture più complesse, durate più estese e un suono complessivamente barocco, per così dire. Come al solito, Henri ha scritto tutti i pezzi, con la collaborazione di Marko in certi casi, e Ville ha scritto i testi, che sono anche evoluti: mentre i precedenti album raccontavano storie e battaglie, diventando sempre più soft (dalla “decapitazione dei cristiani” delle demo per arrivare al “destino di un guerriero” in V&K), stavolta ci troviamo di fronte a poemi descrittivi ed astratti. Le immagini promozionali mostrano ancora cotte di maglia, scudi, spade e torce. Anche la copertina ha una storia. Per fare la runa, i Moonsorrow hanno contattato un'associazione che si occpupa esattamente di questo: disegnare rune su pietre. È chiamata The Guild of the Runescratchers. Questa particolare pietra è stata chiamata Moonstone. Quando è stata realizzata, l'hanno caricata su un camioncino per fare la foto in una foresta; ma era così pesante che non sono riusciti a spostarla in un posto adatto. Hanno provato a trasportarla con una carriola e il risultato è che si è fracassata e la ruota del carro si è rotta, così la foto è stata fata pochi metri dal camioncino. “Il concept di Kivenkantaja parla di noi che portiamo quella pietra runica sulla copertina dai boschi di Myrskylä a Helsinki”, ha detto Marko per scherzo. La pietra è stata ricollocata nel cortile dell'ufficio della Spikefarm, rotta in due pezzi. Alla fine i proprietari hanno rotto la pietra in pezzi più piccoli e dopo che la Spinefarm ha spostato i suoi uffici da un'altra parte, il destino della Moonstone (o di ciò che ne è rimasto) è ignoto.



Leggendo le interviste di quel periodo, ne ho trovata una di Heart Of Steel/Metal Rules che si è rivelata essere illuminante, dato che anticipa molte cose. Quando è stato chiesto, sulla canzone da 13 minuti “Rauniolla”, se i Moonsorrow si auto impongono limiti di durata dei brani, Ville ha risposto: “Nessuna struttura dei tempi, i pezzi prendono forma e basta. Se dovessimo mai fare un buon brano lungo 20 minuti, lo useremo!” Quando l'intervistatore chiede dell'evoluzione da Voimasta ja kunniasta a Kivenkantaja, dicendo che le atmosfere diventano più epiche e melodiche, Marko è consapevole che mantenere la stessa direzione potrebbe essere un errore, e rivela: “Sì, c'è sempre il problema di come superare i lavori precedenti, ma bene o male in questo ce l'abbiamo fatta. Credo che il prossimo album avrà più variazioni dinamiche. […] Personalmente mi concentrerò su materiale più orientato sulle chitarre nel prossimo album”. Alla fine, quando gli viene stato chiesto se avrebbero fatto un album con solo una sola canzone molto lunga, Marko dice che ci hanno pensato, ma la ritengono una cosa rischiosa. “Poi potremmo anche fare una veloce e brutta tempesta di fuoco. Vedremo...” Con queste dichiarazioni, stanno anticipando i loro progetti rispettivamente di un anno e di cinque anni in avanti.

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